Percorso di Educazione Civica con i lavoratori della GKN
Venerdì 17 dicembre 2021, nell’aula magna dell’Istituto “Da Vinci – Fascetti” di Pisa, si è tenuto un incontro tra due lavoratori del collettivo di fabbrica della GKN di Campi Bisenzio e gli studenti di alcune classi della scuola. L’incontro è stato l’ultima tappa di un percorso formativo di educazione civica dedicato al tema del lavoro e »
Venerdì 17 dicembre 2021, nell’aula magna dell’Istituto “Da Vinci – Fascetti” di Pisa, si è tenuto un incontro tra due lavoratori del collettivo di fabbrica della GKN di Campi Bisenzio e gli studenti di alcune classi della scuola.
L’incontro è stato l’ultima tappa di un percorso formativo di educazione civica dedicato al tema del lavoro e volto a promuovere la conoscenza degli articoli ad esso dedicati nella Costituzione italiana e della storia delle condizioni di vita e dei movimenti dei lavoratori dagli inizi del Novecento ai giorni nostri.
I due operai della GKN, hanno raccontato l’esperienza dei lavoratori della fabbrica. Licenziati dopo anni di lavoro con un messaggio di posta elettronica dal proprietario dello stabilimento, hanno intrapreso un’azione legale, che ha portato alla sospensione dei licenziamenti, e hanno dato avvio a una inedita esperienza di assemblea permanente all’interno dei locali dello stesso stabilimento. I due operai hanno spiegato come, dalla riflessione comune, sia nato il progetto di cercare attivamente una soluzione che garantisse a tutti di poter continuare a lavorare e come quindi i lavoratori abbiano preso contatto con varie realtà associative e istituzionali. Stanno così elaborando, insieme a ricercatori universitari, economisti e ingegneri della Scuola Sant’Anna di Pisa e degli atenei di Firenze e Bologna, un piano di reindustrializzazione.
L’incontro ha suscitato un vivo interesse tra gli studenti, dimostrato dalle numerose domande che hanno rivolto ai due lavoratori. La loro testimonianza ha avuto un prezioso valore conoscitivo, perché il racconto dell’esperienza che stanno realizzando insieme agli altri operai, tutti ancora sotto la minaccia di licenziamento, è stato capace di rappresentare concretamente il significato del primo comma dell’art. 1 della Costituzione: “L’Italia e una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.